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2. La sfida pedagogica

In una società digitalmente interconnessa h24

  • 07 Ott 2023
  • 09:00
  • Oratorio parrocchiale | Viale Dante, 7 - 28021 Borgomanero
Descrizione evento


Tipo incontro: Conferenza
Con: Silvano Petrosino, Università Cattolica di Milano
Ciclo: Educazione al bivio
Sezione: Scienza, tecnica ed etica

Documenti associati


La sfida pedagogica in una società digitalmente interconnessa h24
07 Ottobre 2023

Articolo di Silvano Petrosino, docente di Filosofia

Sono oggetti curiosi, dimenticati sulla terra da alcuni extraterrestri; belli e all’apparenza innocui, ma che appaiono produrre imprevisti effetti negativi su chi se ne impossessa, e specialmente sui suoi figli. È la metafora, tratta dal romanzo “Picnic sul ciglio della strada” che Silvano Petrosino sceglie per parlare della tecnologia e del consumismo e degli effetti che hanno sulla nostra vita personale e sociale. Tutto-subito-sempre. Questa è la cifra sintetica della mentalità a cui ci educano e plasmano quotidianamente, esemplificata nel supermercato, il luogo in cui si trova quasi tutto, sempre e a un prezzo ragionevole. Un modo di sentire costantemente alimentato dal cellulare sempre in tasca, consultato in continuazione, non perché ce ne sia un reale bisogno, ma perché visto che è in tasca, crea l’abitudine ad usarlo. Un’attitudine alla velocità e alla semplificazione, celebrata dai talk show televisivi, in cui si confrontano pareri, che, in mancanza del tempo per approfondirli e motivarli, non hanno lo spessore e la fondatezza di un autentico sapere. Sembrano strumenti neutri (“dipende da come li usi”), ma in realtà hanno effetti profondi e difficilissimi da contrastare. Come il diffondersi di un senso di onnipotenza, che non tollera più limiti e insuccessi – percepiti come fallimenti intollerabili –, e che si spinge sempre più ai confini della nascita e della morte, l’una ormai possibile anche senza alcun esercizio della sessualità, l’altra liberamente scelta. Un altro effetto è lo smarrimento della dimensione del tempo, riassunto nello slogan “life is now”, che dimentica come l’uomo viva di relazioni, che si costruiscono nel tempo e con pazienza, si alimentano di memoria e di speranza, nella “aggrovigliata trama dell’umana esperienza”. Ecco così nascere l’illusione che una tesina di laurea rabberciata in pochi giorni, copiando e incollando da Internet, sia paragonabile a un serio lavoro di ricerca, o che i piatti pronti del supermercato – cui si è costretti per la fretta della vita quotidiana – siano equivalenti ai ravioli fatti in casa imitando i gesti imparati dalla nonna. Educare allora è andare contro corrente, sfruttando con intelligenza, coraggio e creatività gli spazi concessi a scuola – pochi ma preziosi – rendendoli autentiche occasioni formative per suscitare consapevolezza e spirito critico, alternativi ai messaggi che, con ripetizione inesorabile, istruiscono i ragazzi nel nostro contesto culturale. Un compito difficile, ma indispensabile, cui nessuno deve abdicare.