S.E. Mons. Franco Giulio Brambilla
S.E. Mons. Franco Giulio Brambilla è nato a Missaglia, arcidiocesi di Milano e provincia di Lecco, il 30 giugno 1949.
Dopo aver percorso tutto l’iter formativo nei Seminari ambrosiani, ha ricevuto l\'Ordinazione Sacerdotale il 7 giugno 1975, nel Duomo di Milano.
Inviato al Pontificio Seminario Lombardo di Roma, ha perfezionato i suoi studi alla Pontificia Università Gregoriana, ottenendo prima la Licenza (1977) e poi la Laurea in Teologia, nel 1985.
È autore di numerose pubblicazioni e diversi articoli di carattere teologico, pastorale e spirituale.
Dal 1978 al 1985 è stato Docente di Sacra Scrittura, Teologia Spirituale e Antropologia Teologica nel Seminario di Seveso e, dal 1984, Docente di Cristologia e Antropologia Teologica nella Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e nella Sezione parallela di Venegono Inferiore (Varese). Dal 1993 al 2003 è stato Direttore della Sezione parallela della Facoltà Teologica dell\'Italia Settentrionale di Venegono Inferiore. Dal 2006 ricopre l’incarico di Preside della Facoltà Teologica dell\'Italia Settentrionale.
Inoltre, è stato Assistente spirituale di alcune case di cura de \"La nostra Famiglia\" delle Piccole Apostole della Carità del Beato Luigi Monza.
Eletto alla Chiesa titolare di Tullia e nominato Ausiliare di Milano il 13 luglio 2007, ha ricevuto la consacrazione episcopale il 23 settembre successivo.
«Per essere adatti e pronti bisogna continuare a ricevere l'“impronta” del “ Signore che si fa servo ”». Così mons. Brambilla, commentando la lettera di san Paolo ai Filippesi (Fil 2,5 - 11) si rivolge a Matteo Balzano e Alessandro Maffioli nella celebrazione che li vede ordinati diaconi nella Cattedrale di Novara. Destinati a un cammino di servizio e d’imitazione del Signore, dovranno rinnovare ogni giorno le motivazioni di una scelta che sarà all’origine di tutti i passi importanti che faranno e delle decisioni che dovranno prendere nel loro ministero.
È ancora possibile annunciare il Vangelo ai giovani? Sì, se si parte dall'incontro personale, dalla costruzioni di relazioni che valorizzano i giovani e li accolgono nella loro singolarità. L'accoglienza diviene così essa stessa annuncio evangelico, all'interno del quale è poi possibile progettare percorsi di catechesi personalizzati.