Numero di documenti: 5
«Per essere adatti e pronti bisogna continuare a ricevere l'“impronta” del “ Signore che si fa servo ”». Così mons. Brambilla, commentando la lettera di san Paolo ai Filippesi (Fil 2,5 - 11) si rivolge a Matteo Balzano e Alessandro Maffioli nella celebrazione che li vede ordinati diaconi nella Cattedrale di Novara. Destinati a un cammino di servizio e d’imitazione del Signore, dovranno rinnovare ogni giorno le motivazioni di una scelta che sarà all’origine di tutti i passi importanti che faranno e delle decisioni che dovranno prendere nel loro ministero.
Jihad e martirio cristiano. Uccidere in nome di Dio, o accettare di soffrire per Dio? Strade opposte per il Paradiso, nelle diverse tradizioni religiose. Di cosa si vanta san Paolo? «È quando sono perseguitato che sono forte», cioè quando sono destinatario di un'azione di violenza per Cristo, sono avversato per lui, Cristo non mi abbandona, è sempre con me nel momento della prova. Il martirio cristiano non è quindi rischiare la vita per combattere i nemici della fede, ma resistere con Cristo nel rendergli testimonianza, stando dalla parte lesa e non dalla parte di chi attacca. Solo in questo caso si può essere violenti nella tradizione cristiana, difendendo il debole schiacciato e perseguitato.