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È un autentico grido di dolore della creazione quello che papa Francesco fa emergere nelle prime pagine di un’enciclica che per la prima volta, nel magistero sociale della Chiesa, evidenzia l’intima connessione tra lo sfruttamento del creato e l’emarginazione dei più poveri.
DEMOCRAZIA, DELEGARE NON BASTA
Democrazia deliberativa a Novara: riflessioni e prospettive
«In democrazia, delegare non basta». Lo ha detto Davide Servetti, chiamato a illustrare, martedì 16 maggio 2017 a Novara, presso la sede dell’Associazione Culturale Diocesana La Nuova Regaldi, l’attività del progetto SpeDD (Sperimentazione di Democrazia Deliberativa), realizzato in città tra il 2012 e il 2016 e narrato dal recente volume “Voglia di democrazia. Progetti di quartiere e deliberazione pubblica a Novara” (edizioni Interlinea), a cura di Servetti e di Giacomo Balduzzi. «Nei quartieri Centro, Villaggio Dalmazia e Pernate – ha spiegato Servetti – abbiamo dato vita a gruppi di discussione, chiamati a esaminare i problemi del territorio e trovare strade perché i cittadini stessi se ne facessero carico, senza demandarne la soluzione alle istituzioni, per avviare interventi concreti». Un percorso reso possibile grazie a un finanziamento della fondazione Cariplo, alla collaborazione di parrocchie e associazioni – a partire da Territorio e Cultura onlus, che per prima ha creduto nell’iniziativa – e a un continuo dialogo con le istituzioni stesse. Perché il bene comune si può realizzare solo «in un clima di fiducia, che nasce quando tutti gli attori coinvolti si assumono le proprie responsabilità – ha affermato il biblista don Silvio Barbaglia –. È troppo comodo infatti dare ad altri la colpa di ciò che non va. La Bibbia insegna invece che la giustizia, nei rapporti sociali, si realizza se ognuno sa ammettere le proprie colpe. Così potrà ottenere il perdono di Dio, che rinnova la storia dell’uomo». Una giustizia sempre «necessaria nei rapporti umani e nella distribuzione delle ricchezze, e la cui mancanza è la radice di molti mali dell’oggi» - ha commentato Giacomo Balduzzi. «Per questo anch’io, giornalista, ho voluto affrontare la sfida di SpeDD – ha detto Serena Fiocchi, consigliere di Territorio e Cultura onlus e moderatrice dell’incontro –, per mettermi in gioco in prima persona, senza limitarmi a dar conto e a commentare da esterna l’azione di altri, come previsto dalla mia professione». “Educazione” e “condivisione” sono state le parole, pronunciate da papa Francesco nell’udienza concessa al Movimento Cristiano Lavoratori il 16 gennaio 2016 che il Movimento ha cercato di mettere in atto partecipando al progetto – ha spiegato Stefano Filippi, presidente dell’unione territoriale di Novara e VCO. Un prendersi cura che, ha aggiunto Gabriele Soncin, presidente de La Nuova Regaldi «ha permesso di mobilitare energie latenti e disperse, trasformate in bene comune, con la stessa pedagogia che Gesù ha messo in atto nella moltiplicazione dei pani, quando ha insegnato ai discepoli a sfamare le folle partendo da cinque pani e due pesci». Quale ora il futuro di SpeDD? «Gli ho operatori, formati al metodo di lavoro, sono i veri frutti del progetto – ha concluso Balduzzi –. Grazie a loro, potremo esplorare nuove piste di impegno e coesione sociale, in rapporto costruttivo con il territorio e le istituzioni».