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Mi vanterò volentieri delle mie avversità

Essere "parte lesa" con Dio, vanto e vantaggio nella Seconda Lettera ai Corinzi (2 Cor 12,7-10)

04 Luglio 2015 ,  Omelia

Documenti dei medesimi autori

di: don Silvio Barbaglia, biblista (92)

SINTESI

Jihad e martirio cristiano. Uccidere in nome di Dio, o accettare di soffrire per Dio? Strade opposte per il Paradiso, nelle diverse tradizioni religiose. Di cosa si vanta san Paolo? «È quando sono perseguitato che sono forte», cioè quando sono destinatario di un'azione di violenza per Cristo, sono avversato per lui, Cristo non mi abbandona, è sempre con me nel momento della prova. Il martirio cristiano non è quindi rischiare la vita per combattere i nemici della fede, ma resistere con Cristo nel rendergli testimonianza, stando dalla parte lesa e non dalla parte di chi attacca. Solo in questo caso si può essere violenti nella tradizione cristiana, difendendo il debole schiacciato e perseguitato.


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